Logo
Dal 1° gennaio 2025, entra in vigore una modifica normativa significativa: la riduzione dell’imposta di registro nella compravendita immobiliare, che scende dal 3% allo 0,5%. Questa misura, introdotta dal Decreto Legislativo n. 139/2024, rappresenta un’importante agevolazione per chi acquista immobili, riducendo sensibilmente il carico fiscale legato ai preliminari.

Cos’è l’imposta di registro sui preliminari

L’imposta di registro è un tributo dovuto per la registrazione di specifici atti giuridici, tra cui i preliminari di compravendita, noti anche come compromessi. Fino al 31 dicembre 2024, la normativa prevedeva:

  • Imposta fissa di 200 euro per la registrazione del preliminare.
  • Aliquota dello 0,5% sulla caparra confirmatoria, se presente.
  • Aliquota del 3% sull’acconto versato.

Queste somme, ad eccezione dell’imposta fissa, sono deducibili dall’imposta di registro finale dovuta al momento del rogito.

Differenza tra acconto e caparra confirmatoria

Quando si stipula un preliminare di compravendita immobiliare, è fondamentale comprendere la differenza tra acconto e caparra confirmatoria.

  • Acconto: rappresenta un anticipo sul prezzo totale dell’immobile. Se la compravendita non si conclude, l’acconto deve essere restituito integralmente.
  • Caparra confirmatoria: ha una funzione di garanzia. Se la parte acquirente recede dal contratto senza giustificato motivo, il venditore ha diritto a trattenere la caparra. Al contrario, se è il venditore a non rispettare gli accordi, deve restituire la caparra raddoppiata.

Cosa cambia dal 1° gennaio 2025

Con la nuova normativa:

  • L’aliquota sull’acconto passa dal 3% allo 0,5%.
  • Resta invariata l’imposta fissa di 200 euro per la registrazione e l’aliquota dello 0,5% sulla caparra confirmatoria.

Esempio pratico

Immaginiamo un preliminare di compravendita sottoscritto il 15 gennaio 2025 con:

  • Prezzo dell’immobile: 250.000 euro.
  • Acconto: 60.000 euro.
  • Caparra confirmatoria: 15.000 euro.

Prima del 2025:

  • Imposta fissa: 200 euro.
  • 3% sull’acconto: 1.800 euro.
  • 0,5% sulla caparra: 75 euro.
  • Totale: 2.075 euro.

Dal 2025:

  • Imposta fissa: 200 euro.
  • 0,5% sull’acconto: 300 euro.
  • 0,5% sulla caparra: 75 euro.
  • Totale: 575 euro.

Con questa nuova normativa, il risparmio è evidente: circa il 72% in meno rispetto alla situazione precedente.

Risparmio fiscale nel 2025 per compravendite immobiliari con riduzione imposta di registro

Importante: validità della data di sottoscrizione

È cruciale sottolineare che la nuova aliquota ridotta si applica solo ai preliminari sottoscritti a partire dal 1° gennaio 2025. Se un contratto è stato firmato il 31 dicembre 2024, rimarranno valide le aliquote precedenti, anche se registrato nel 2025.

Preliminari e acconti soggetti a IVA

La riduzione dell’aliquota non si applica ai preliminari relativi a transazioni soggette a IVA. In questi casi:

  • Acconti soggetti a IVA: l’imposta di registro rimane fissa a 200 euro.
  • Caparra confirmatoria non soggetta a IVA: continua ad essere tassata con un’aliquota dello 0,5%.

Termini per il versamento dell’imposta

L’imposta di registro deve essere versata entro 30 giorni dalla data di sottoscrizione del contratto preliminare. Questo termine è fondamentale per evitare sanzioni.

Conclusioni

La riduzione dell’imposta di registro sugli acconti dallo 3% allo 0,5% è una novità vantaggiosa per chi acquista immobili. Questa misura rende più conveniente la fase preliminare della compravendita, garantendo un risparmio significativo sui costi fiscali immediati.

Se hai domande o vuoi approfondire come queste novità possano influenzare la tua prossima compravendita, contattaci per una consulenza personalizzata, cliccando qui.